Luglio 2014

Intervista Esclusiva allo chef Gianfranco Iervolino

Continua la rubrica delle “Interviste Esclusive”. Questa volta si parla di gastronomia con l’intervista allo chef Gianfranco Iervolino premiato dalla rubrica Gambero Rosso come miglior pizza dell’anno e tre spicchi. Iervolino lega la sua arte con la musica e con la poesia.

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Ecco il video dell’intervista:

Napoli; “Chef and Party”

Sulla terrazza panoramica di Villa Caracciolo, tra il cielo e il mare di Napoli, ieri si è aperta la serata “Chef and Party”. Il pizzaiolo Gianfranco Iervolino di Villa Giovanna a Ottaviano, ha realizzato i fritti napoletani dall’antica fattura del ‘600, secolo che vide nascere Palazzo Donn’Anna che dalla spiaggia si è lasciato ammirare in tutta la sua opulenta bellezza. Nell’elegante sala al piano inferiore, gli chef Fabio Ometo resident di Villa Caracciolo, Michele Grande de La Bifora e Roof&Sky di Bacoli, Paolo Gramaglia de Il President di Pompei, Maurizio de Riggi del Markus di San Paolo Belsito, Ilaria Aulicino de Il Ristorantino Da Ninì di Baia e Imma Gargiulo del Femmena di Sorrento, si sono espressi con le loro interessanti creazioni culinarie. La serata coordinata dalla giornalista Laura Gambacorta è stata condotta egregiamente dal giornalista Bruno Sganga. Sette brillanti chef che insieme hanno reso possibile una serata all’insegna della cucina di qualità, realizzata con uno spirito conviviale e gioioso. In tutta la sua simpatia lo chef Paolo Gramaglia: “In cucina tra padelle e ingredienti vari ci divertiamo e sicuramente riusciremo a trasmettere ai clienti questo spirito tramite i nostri piatti” e ancora “sicuramente non mancheranno nella realizzazione di ogni portata gli ingredienti fondamentali e indispensabili, il cervello ed il sorriso”. Parole che hanno espresso la filosofia di “Chef and Party”, l’evento estivo di tutto il bello e il buono della gastronomia campana.

Angela Merolla

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“Chef and Party”

Sulla terrazza panoramica di Villa Caracciolo, tra il cielo e il mare di Napoli, ieri si è aperta la serata “Chef and Party”. Il pizzaiolo Gianfranco Iervolino di Villa Giovanna a Ottaviano, ha realizzato i fritti napoletani dall’antica fattura del ‘600, secolo che vide nascere Palazzo Donn’Anna che dalla spiaggia si è lasciato ammirare in tutta la sua opulenta bellezza. Nell’elegante sala al piano inferiore, gli chef Fabio Ometo resident di Villa Caracciolo, Michele Grande de La Bifora e Roof&Sky di Bacoli, Paolo Gramaglia de Il President di Pompei, Maurizio de Riggi del Markus di San Paolo Belsito, Ilaria Aulicino de Il Ristorantino Da Ninì di Baia e Imma Gargiulo del Femmena di Sorrento, si sono espressi con le loro interessanti creazioni culinarie. La serata coordinata dalla giornalista Laura Gambacorta è stata condotta egregiamente dal giornalista Bruno Sganga.
Sette brillanti chef che insieme hanno reso possibile una serata all’insegna della cucina di qualità, realizzata con uno spirito conviviale e gioioso.  In tutta la sua simpatia lo chef Paolo Gramaglia: “In cucina tra padelle e ingredienti vari ci divertiamo e sicuramente riusciremo a trasmettere ai clienti questo spirito tramite i nostri piatti” e ancora “sicuramente non mancheranno nella realizzazione di ogni portata gli ingredienti fondamentali e indispensabili, il cervello ed il sorriso”.
Parole che hanno espresso la filosofia di “Chef and Party”, l’evento estivo di tutto il bello e il buono della gastronomia campana.
Angela Merolla

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Le quindici migliori pizze margherite napoletane da mangiare in questi giorni

Forse tradisco un po’ l’età del mio palato formatosi nell’era pre-omogeneizzati in Terronia, anche se la pizza margherita qualche anno più di me ce l’ha. Ma dal mio punto di vista il vero valore di un pizzajuolo si misura con la marinara: fatte salve le qualità del pomodoro e dell’impasto, ci vuole una grande tecnica per cuocere la pizza e conservare ben fresco l’ortaggio.

Il formaggio, si sa, appara sempre. In genere da vomito sulla materia venuta dal mare, orribile sulla carne, detestabile sulla pasta, solo le melanzane sono in grado di acquisire valore aggiunto. Ma si sa, quelle sopportano anche la cioccolata.

 

Nelle prime pizze margherita delle mia memoria, quelle che prendevi a libretta o al volo lungo i binari della Ferrovia quando anche nelle stazioni si mangiava bene, la mozzarella era ben poca, tra l’altro, fiordilatte.

A partire dalla fine degli anni ’90, man mano che la qualità generale dell’impasto è scesa è cresciuta la quantità della mozzarella. Ma voi, andando sul crudo, ritenete che una mozzarella di 200 grammi e un pomodoro siano in giusta proporzione?

Dunque nella pizza margherita, data per scontata la qualità dell’olio, dell’impasto, del pomodoro e della mozzarella, l’abilità del pizzajuolo si misura nella sua capacità di bilanciare i due principali ingredienti in modo tale che al palato si colga la dolcezza del latticino e subito dopo si avverta la spinta del pomodoro.

Come si riconosce la buona pizza margherita napoletana?
Molto semplice: non deve essere assolutamente croccante, ma elastica. In bocca il sapore degli ingredienti si deve fondere perfettamente senza che nessuno prevalga sull’altro, la pasta sul condimento, la mozzarella sul pomodoro, e viceversa. Il boccone del cornicione, alto e ben alveolato, è l’ultimo e serve per ripulire la bocca.

 

Quanti tipi di pizza ci sono a Napoli?
Ogni pizza ha una storia a se. A Napoli sostanzialmente ci sono due grandi scuole di pensiero: quella della zona stazione-via Tribunali con la pizza grande detta a ruota di carro perché traborda dal piatto. Quella più piccola e composta da piegare a libretto o da mangiare seduti nei quartieri del centro a cominciare da via Toledo.

Ecco i migliori manici sulla margherita in circolazione secondo il mio palato in questo momento:

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Standing ovation per la parmigiana di melanzane di Treqquarti al Castello Mediceo di Ottaviano al Pomigliano Jazz Festival

di Marina Alaimo

Non c’è niente da fare, la parmigiana di melanzane è un piatto cult della cucina napoletana che riscontra sempre grande successo, mettendo d’accordo i palati di tutti. Se poi è fatta selezionando con cura i prodotti utilizzati, ovvero le melanzane napoletane, il pomodoro San Marzano, un buon fior di latte di Agerola, diventa un’opera d’arte golosa. Il pubblico del Pomigliano jazz Festival, arrivato giovedì 17 luglio al Castello Mediceo di Ottaviano per ascoltare il concerto Musique Sans Frontierès, il magnifico incontro tra musica classica e jazz dei grandi maestri Michele Campanella e Javier Girotto, ha terminato velocemente le porzioni preparate daMassimo Petrone, titolare dell’enoteca wine bar Treqquarti di Somma Vesuviana.

A proposito, i due musicisti si sono consolati con le pizze di Gianfranco Iervolino a Villa Giovanna, che dista poco dal castello. Gianfranco a fine pizza ha imbracciato la sua chitarra, come fa spesso quando si crea un buon feeling con i suoi ospiti, e li ha incantati con un mini concerto di canzoni napoletane. E’ stata proprio una serata dove storia, territorio, musica e buon cibo si sono incontrati con entusiasmo ed esprimendosi ad altissimi livelli. Negli stand di Note di Gusto con Slow Food Vesuvio tornano gli agricoltori del territorio, quelli che lavorano sempre con la mano sul cuore e si danno un gran da fare per salvare le colture tipiche.

C’è Vincenzo Egizio da Brusciano con le sue ormai famosissime papaccelle napoletane e tanti altri ortaggi di stagione.

Poi Francesco Manzo in rappresentanza dell’Associazione Produttori del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, fortemente attiva nella tutela ed il sostegno dei piccoli agricoltori che il mercato globale ha messo seriamente in difficoltà. Resistono con caparbietà in nome del forte legame alla tradizione agricola di famiglia, ma hanno fortemente necessità di aiuto.

Un altro piatto fresco, contadino ed estremamente semplice ha sbancato nello spazio osteria: la fresella di grano duro con pomodorini del piennolo, olive nere della Valle d’Itria, alici di menaica e colatura di alici.

Per chi volesse contattare l’Associazione Produttori Pomodorino del Piennolo del Vesuvio il riferimento è il presidente Saverio Bifulco tel. 333 627 5495

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Ottaviano, Villa Giovanna. Due pizze spettacolari di Gianfranco Iervolino premiate dal Gambero Rosso

Via Valle delle Delizie. Fine strada panoramica 259 Ottaviano, Na, Monte Somma
Tel 081 8279014 cell. 327 2843557
http://villagiovanna.sitiwebs.com
Latitudine 40.834175, Longitudine 14.457576

di Tommaso Esposito

Ecco, siamo arrivati giusto in tempo per assaggiare due pizze del menu invernale di Gianfranco Iervolino.
Quasi come l’ultima neve di primavera.
Quassù fa ancora freschetto, si è quasi in cima al Monte Somma, al di qua del cono del Vesuvio.
A rendere più calda l’atmosfera ci pensa Francesco Formisano, il proprietario, con la sua accoglienza e il suo garbo, mentre il pizzaiuolo guida la squadra al di là del bancone.

Ecco la prima: Crema di cavolfiore.

Ci stanno una vellutata di cavolfiore, code di gamberi freschissimi perfettamente eviscerati, olio evo e sottili veli di lardo di Colonnata. Sentori immensi di limone Sfusato d’Amalfi in esili zeste.

Ci stanno sopra: Provolone del Monaco Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop, Olio evo sorrentino. E il pomodoro di Corbara luccica come perle rosse: sono  gocce di confettura.

Pura goduria.

Allora ne vedremo, e gusteremo, delle belle il 12 maggio a Le Strade della Mozzarella.

Nuovi impasti e nuove tendenze prenderanno forma nel cuore e tra le mani di Gianfranco.

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Guida Pizzerie del Gambero Rosso. Ecco i risultati

450 locali selezionati nelle categorie: pizza napoletana, italiana e gourmet, al taglio o al piatto. E un aumento dei premiati con il massimo delle valutazioni. La guida Gambero Rosso delle pizzerie italiane 2015 fotografa un momento florido per il piatto che più ci rappresenta nel mondo. Ecco i risultati.

È un momento felice per la pizza. Il prodotto simbolo dell’Italia registra una decisa crescita in termini di qualità e successo, forte di un’identità e della capacità di dialogare con la tradizione in modo sempre più consapevole: impasti, lavorazione, selezione delle materie prime, creatività nei condimenti. Questi gli elementi che danno vita a un prodotto gustoso e digeribile, sempre più in grado di stare al fianco delle migliori espressioni della grande cucina italiana. La Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso dà testimonianza di questa situazione con 450 esercizi censiti, pizzerie al taglio o al piatto, e un aumento considerevole di spicchi e rotelle: passano da 30 a 45 le pizzerie che prendono il massimo dei voti, tra gourmet, napoletane o italiane. Una crescita diffusa che non è riservata solo alle realtà di nuova concezione, più vicine alla cucina d’autore, ma che troviamo anche nelle espressioni di stampo tradizionale, soprattutto partenopee, forti di un felice dialogo con il grande artigianato che non chiude alle nuove esperienze, ma al contrario le integra in una prospettiva che unisce gusto e digeribilità. Per chi aspira a diventare il nuovo re della pizza, la Città del gusto di Napoli è sede del corso Professione pizzaiolo, in cui verranno affrontate tutte le tematiche di questo grande prodotto, dall’impasto alla cottura fino al marketing per creare i tre spicchi di domani.

Torniamo alla guida: per la pizza napoletana si conferma leader la Campania con 12 locali Tre Spicchi; la Pizza all’Italiana vede premiati il Lazio con 3 locali e il Piemonte e l’Abruzzo con 1, nella sezione Pizza Gourmet, in testa il Veneto con 3 locali, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Lombardia con 2, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, l’Umbria e il Lazio con 1. Premiate anche con le Tre Rotelle le migliori pizzerie a taglio: regione leader il Lazio con 3 locali, seguono la Toscana con 2 e il Veneto, la Campania, la Calabria e la Sardegna con 1.

Tra i premi speciali di quest’anno quello ai Maestri dell’impasto va a Renato Boscodi Saporè a Verona, e a Enzo Coccia de La Notizia di Napoli. Mentre il premio Pizze dell’anno è andato a tre locali: Mediterraneo a Brugnera (PN), con la pizza Nuvola con carciofi sardi, culaccia, mozzarella di bufala, pomodoro corbarino, origano di Pantelleria e Parmigiano Riserva 30 mesi; alla Pizzeria Bellavista a Picinisco (FR) per la Pizza con orapi, mozzarella e speck e a Villa Giovanna di Ottaviano (NA) per la Crema di cavolfiore, code di gamberi, veli di lardo di Colonnata e scorza di limone sfusato d’AmalfiLa migliore carta dei vini e delle birre è andato a i Tigli in Veneto e Salvo da Tre Generazioni in Campania.

Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso | pp 304 | euro 8,90 | in edicola e in libreria e on line
Per saperne di più: www.gamberorosso.it/guidapizzerieditalia

La Guida Pizzerie d’Italia – nuova edizione è stata realizzata anche grazie al sostegno di alcune Aziende leader del mondo della pizzeria professionale.

Ringraziamo:

Agrigenus – Produttore di San Marzano Dop | www.agrigenus.com/
Agugiaro & Figna – 5 Stagioni – Produttore di farine di alta qualità | www.agugiarofigna.com/
Casa Barone – Produttore Biologico del parco del Vesuvio | www.casabarone.it/
Inpact – Confezioni per pizza da asporto con brevetto originale | www.inpact.biz/
Marana Forni – Forni professionali a legna e gas | www.maranaforni.it/ 
Molino Dallagiovanna – Produttore di farine di alta qualità | www.dallagiovanna.it/
Molino Pasini SpA – Produttore di farine di alta qualità | www.molinopasini.com/
Radeberger Birra Dab – Grandi birre dalla Germania | www.radeberger.it/
Refrattari Valoriani – Forni professionali a legna e gas |  www.valoriani.it

Inoltre ringraziamo la Polin Forni di Verona www.polin.it/, che ci ha messo a disposizione i forni per l’evento di presentazione

Le pizze in degustazione all’evento di presentazione saranno abbinate con il Pignoletto, il vino bianco leggero e fresco prodotto nella zona della DOC Colli Bolognesi.

ECOO L’ELENCO DELLE PIZZERIE PREMIATE

I Tre Spicchi

Le migliori pizze al piatto

PIZZA NAPOLETANA

LOMBARDIA
Montegrigna by Tric Trac – Legnano (MI)
Enosteria Lipen – Triuggio (MB)

TOSCANA
Palazzo Pretorio – Tavarnelle Val di Pesa (FI)

MARCHE
Mamma Rosa – Ortezzano (FM)

UMBRIA
Spirito Divino – Montefalco (PG)

CAMPANIA
Pepe in Grani – Caiazzo (CE)
50 Kalò – Napoli
Da Attilio alla Pignasecca – Napoli
Fratelli Vuolo Eccellenze Campane – Napoli
Trattoria Fresco – Napoli
La Notizia via Caravaggio, 53 – Napoli
La Notizia via Caravaggio, 94 – Napoli
Sorbillo – Napoli
Starita – Napoli
Villa Giovanna – Ottaviano (NA)
Era Ora – Palma Campania (NA)
Pizzeria Salvo da Tre Generazioni – San Giorgio a Cremano (NA)

PIZZA ALL’ITALIANA

PIEMONTE
Libery Pizza & Artigianal Beer -Torino

ABRUZZO
La Sorgente – Guardiagrele (CH)

LAZIO
La Gatta Mangiona – Roma
Sforno – Roma
Tonda – Roma

PIZZA GOURMET

PIEMONTE
Pomodoro & Basilico – San Mauro Torinese (TO)

LOMBARDIA
PizzaSirani – Bagnolo Mella (BS)
Dry Cocktails & Pizza – Milano

VENETO
Ottocento Simply Food – Bassano del Grappa (VI)
I Tigli – San Bonifacio (VR)
SaporèPizza e Cucina – San Martino Buon Albergo (VR)

FRIULI VENEZIA GIULIA
Mediterraneo – Brugnera (PN)

EMILIA ROMAGNA
SP.accio – Coriano (RN)
‘O Fiore Mio – Faenza (RA)

TOSCANA
La Spela – Greve in Chianti (FI)
Apogeo Giovannini – Pietrasanta (LU)

MARCHE
Urbino dei Laghi – Urbino

UMBRIA
La Posta Avigliano – Urbino (TR)

LAZIO
La Fucina – Roma

Le Tre Rotelle

Le migliori pizze a taglio

VENETO
Saporè Asporto – San Martino Buon Albergo (VR)

TOSCANA 
Menchetti – Arezzo
La Divina Pizza – Firenze

LAZIO
Angelo e Simonetta – Roma
Panificio Bonci – Roma
Pizzarium – Roma

CAMPANIA
La Masardona – Napoli

CALABRIA
Pizzamore – Acri (CS)

SARDEGNA
Pizzeria Bosco – Tempio Pausania (OT)