Palazzo Vialdo – Torre del Greco

Negli ultimi anni Gianfranco Iervolino aveva portato la sua pizza e la sua “filosofia” in diversi altri locali della zona vesuviana – dove è nato, e dove è tornato ormai da parecchi anni, dopo alcune eterogenee esperienze in giro per il mondo, dove ha lavorato e studiato anche come barman e in sala – ma adesso sembra aver trovato la sua collocazione stabile: il bel locale della famiglia Di Prisco, con cui Iervolino aveva già collaborato in passato, è decisamente all’altezza delle sue pizze, e dell’impegno con cui vi si dedica. Uno spazio ampio e moderno, arredato con cura e dislocato in diverse sale (tra cui una di prossima apertura dedicata a un “pub all’italiana” con panini farciti con prodotti made in Italy), accoglie gli ospiti del ristorante-pizzeria.

Noto per essere fra i primi ad aver portato anche a Napoli un concetto di pizza “gourmet” – vale a dire non solo materie prime di eccellenza tanto per l’impasto che per i condimenti, citate nel menu, ma anche abbinamenti studiatissimi e composizioni molto originali per questi ultimi, come se si trattasse di veri e propri piatti di alta cucina – Gianfranco ha adesso il pieno controllo dell’offerta della pizzeria di Palazzo Vialdo, ma collabora attivamente con il resto della brigata di cucina e con il giovane e bravo staff di sala per raggiungere l’obiettivo ultimo: far stare bene chi viene qui. Che si tratti di una veloce pausa pranzo (siamo sul corso che collega tutti i Paesi Vesuviani tra di loro e a Napoli, e a due passi c’è il tribunale) a base di pizza o dei piatti del giorno, o per una sosta più rilassata, a Palazzo Vialdo si sta proprio bene.

Il menu propone piatti della tradizione – dagli gnocchi alla sorrentina alla mozzarella in carrozza, alla parmigiana di melanzane – ma anche insalate ricche, diverse versioni di “caponata” a base di pane biscotto, carne alla griglia e sostanziosi panini e hamburger.

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Ma noi consigliamo naturalmente di non perdere la pizza, a patto che riusciate a decidere quale assaggiare. I grandi classici come Margherita (San Marzano, fior di latte di Agerola, parmigiano, basilico, olio extravergine) o la Napoletana (San Marzano, aglio, extravergine, olive nere, alici di Cetara e origano fresco) non deludono, ma Gianfranco è giustamente famoso per le pizze più elaborate: a noi è piaciuta moltissimo la super-premiata “Jervolino” (anche detta “Che cavolo vuoi?”): vellutata di cavolfiore, fior di latte di Agerola, code di gamberi di Mazara del Vallo, lardo di Colonnata, limone di Sorrento e olio di Nocellara.

Tutti i venerdì, ci sono anche le pizze con impasto a mano, anche nella versione (semi) integrale che è un po’ il “marchio di fabbrica” di Gianfranco. Le pizze sono stagionali, dunque il menu varia durante l’anno.
Da bere, una piccola selezione di birra italiane ed estere e vini regionali.

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